La parola becchino identifica chi lavora per una agenzia di onoranze funebri.
L’origine di questa parola deriva dalla natura.
In biologia infatti vengono definiti becchini alcuni particolari insetti coleotteri che seppelliscono le carogne dei topi e di altri piccoli animali per poi deporvi le uova.
Un’altra origine del termine è quella che risalirebbe al Medioevo, quando gli impresari delle pompe funebri dell’epoca usavano pizzicare, quindi “beccare”, i talloni o altre parti del corpo dei cadaveri per accertarsi che fossero effettivamente morti.
L’origine di questo mestiere è antichissima, in quanto da sempre le società occidentali hanno dato enorme importanza al momento della morte e alla celebrazione delle esequie funebri dei defunti, vissute come un importante momento per dare l’ultimo saluto al morto e condurlo serenamente verso l’aldilà.
La cultura cattolica occidentale, poi, ha dato ulteriore risalto alla figura del becchino considerato un professionista indispensabile per espletare il rituale religioso del funerale e della successiva sepoltura dei defunti.
Oggi il becchino, detto più modernamente necroforo, non deve più constatare la morte del defunto perché queste pratiche sono svolte dai medici e dagli infermieri delle ASL, ma sicuramente deve avere a che fare con la salma e con i parenti.
Non si tratta solo di essere sempre reperibili, rispondere al telefono e di vendere la bara e gli abbellimenti, ma anche di sostenere la famiglia nel disbrigo delle pratiche, nella composizione e vestizione della salma, nell'allestimento della camera ardente, nell'organizzazione della cerimonia, nell'eventuale trasporto nazionale o internazionale, l’esumazione, l’estumulazione e la tumulazione del defunto, ed è per questo motivo che questa professione richiede le doti della gentilezza, della discrezione, del rispetto verso chi soffre.
Per diventare necrofori serve fare uno specifico e impegnativo corso di formazione e di qualifica che, una volta superato, permette di candidarsi alle posizioni lavorative aperte dalle onoranze funebri oppure di partecipare a bandi e concorsi.